Lun - Ven 09.00 - 18.00 +39 06 32833info@impresaperlavita.com
Lun - Ven 09.00 - 18.00 +39 06 32833info@impresaperlavita.com

Dal Baby boom al Baby flop in 56 anni

Denatalità in Italia: il 2020 – l’anno dell’esplosione del Covid – ha segnato il picco negativo di nuove culle.

Gli anni ’60 si sono impressi nella nostra mente come gli anni del Boom economico: le città in espansione e la tv che conquista il suo posto nelle case degli italiani. Ma, mentre tutti cantavano Abbronzatissima e sognavano con La dolce vita di Fellini, nella nostra Penisola si registrava un altro Boom: quello delle nascite.

Nell’ormai lontano 1964 si è raggiunto il massimo storico delle nascite e della fecondità, il cosiddetto Baby boom con ben 1.035.207 nuovi nati. Da un numero del genere ci si è però progressivamente ed inesorabilmente allontanati con una drammatica previsione per il 2020 di soli 404.000 nuovi bambini.

Infatti, se con l’avvento del primo lockdown, nel marzo del 2020, le testate giornalistiche hanno vaticinato un futuro boom delle nascite, dovuto alla convivenza forzata delle coppie, in realtà i dati provvisori mostrano che si sta verificando piuttosto il contrario. Il Covid ha confermato, se non aggravato, una situazione di crisi già in atto da più di un decennio. Infatti, se i dati degli ultimi anni sono allarmanti, bisogna tenere presente che l’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di denatalità dal 2015, quando il numero annuo di nascite è sceso per la prima volta sotto il mezzo milione, cifra che ancora non è riuscita a recuperare.

Questo grafico cartesiano mette in luce, con la sua linea spezzata, un calo lento, inesorabile e drasticamente omogeneo. Alcuni anni però, se analizzati oltre il mero dato numerico, acquistano una valenza più significativa.

In primo luogo, il 2008, anno in cui si è registrato un massimo relativo, mai più raggiunto, di 576.659 bambini nati vivi, che dipese fortemente dalla dinamica migratoria e dal contributo delle madri straniere. 

Se nel biennio successivo il numero di bambini nati si è mantenuto leggermente superiore al valore del 2006, si è trattato comunque di una cifra in diminuzione che, nel 2011, con 546.607 nuovi nati, è tornata ad essere inferiore a quella del 2006.

In secondo luogo, il 2015 può essere considerato uno spartiacque con la nascita di meno di 500 mila bambini, ovvero meno della metà di quelli nati nel 1964. Quell’anno però, non è stato tragicamente importante solo per la nostra penisola ma anche a livello europeo, dove si è assistito al primo calo demografico, registrando più morti che nascite.

Roberta Russotto, Redazione Impresa per la Vita

Riproduzione riservata ©

Related Posts

Leave a Reply