Infezione da HPV (Papilloma virus)
La infezione d HPV, che è la più frequente infezione a trasmissione sessuale in tutto il mondo, presenta alcuni aspetti peculiari che meritano un approfondimento.
L’HPV è una famiglia di virus di oltre 120 tipologie, alcune delle quali considerate a basso rischio, perché sono responsabili della insorgenza di verruche e condilomi genitali ed altre definite ad alto rischio, perché potenziali responsabili di insorgenza del cancro, più spesso della cervice uterina, ma, anche se più raramente del cancro anche in altre sedi, quali testa e collo e non solo nel sesso femminile. I membri della famiglia dell’HPV sono estremamente diffusi. Si stima che 8 persone su 10 nel corso della loro vita vengano in contatto con uno di questi virus, che si trasmettono soprattutto per via sessuale. Fortunatamente nella maggior parte dei casi il nostro sistema immunitario è in grado di eliminare la infezione nel giro di uno, due anni, ma nei rari casi in cui la infezione cronicizza, inizia una sequela di eventi che possono portare allo sviluppo di un cancro. L’HPV è presente nel 100% dei tumori della cervice uterina.
Mentre con i programmi di screening e cure precoci nei paesi occidentali si assiste ad una riduzione delle morti per questo tumore, purtroppo cosi non è nei paesi a basso e medio reddito, dove la malattia conserva ancora tutta la sua forza distruttiva.
Fortunatamente nel 2006 è diventata disponibile la strategia preventiva più efficace, rappresentata dal vaccino. Però a tutt’oggi la copertura vaccinale è solo vicina al 50% circa in Italia per il ciclo vaccinale completo, a fronte del piano di vaccinazione nazionale 2017-2019 che aveva come obiettivo la copertura fino al 95% della popolazione a rischio.
La vaccinazione, disponibile per7 dei 13 ceppi oncogeni di HPV +due riferiti alla condilomatosi genitale, è raccomandata e distribuita gratuitamente per gli adolescenti a 11- 12 anni di età, perché è più efficace se effettuata prima del possibile e frequente contagio.
Sono controverse le ragioni che portano a scarsa copertura vaccinale:
- scarsa conoscenza delle modalità di trasmissione del virus, la associazione tra HPV e attività sessuale costituisce un motivo di discrepanza
- non accettazione della percezione dei genitori del rischio di infezione e della necessità di profilassi vaccinale per i loro figli
- non corretta informazione sugli effetti collaterali del vaccino, che spaventano di più della possibilità di infezione che è considerata remota
- la non corretta conoscenza dei “costi” in termini di perdita di salute e di aspettative della interruzione della sequenza infezione-cronicizzazione-cancro, che sono maggiori rispetto ai costi della vaccinazione.
Quale tipo e modalità di informazione può essere efficace?
Probabilmente la decisione dei genitori di sottoporre i figli a vaccinazione anti HPV è influenzata positivamente da una forte raccomandazione da parte delle istituzioni sanitarie e dei medici, nonché da tutti i media. Fondamentale è focalizzare la informazione sulla necessità di vaccinazione precoce, sulla frequenza alta di infezione negli adolescenti se non vaccinati, e sulla perdita di efficacia per alcuni tumori HPV correlati delle misure di prevenzione secondaria (anale, orofaringeo).